Federico Orlando, incontra la redazione di Ninni Blog

Trucchi e strategie per diventare dei bravi giornalisti 


Articolo di Aurora Campo, Giorgio La Licata, Manuela La Mantia, Vittoria Saieva


La redazione di Ninni Blog muovendo i suoi primi passi nel mondo del giornalismo ha sentito l’esigenza di incontrare un esperto nel settore. La ricerca si è concentrata nel nostro territorio dove, ad oggi, sussistono diverse testate giornalistiche non solo televisive ma anche on line. Dopo aver fatto uno studio per conoscerle tutte, abbiamo deciso di incontrare il caporedattore del giornale Online “Il Siculo”, Federico Orlando. 
Questi, contemporaneamente, oltre che collaborare con la redazione giornalistica di TV7, da qualche mese, aiuta il neo-telegiornale per ragazzi “TV7 ragazzi” voluto da un nostro compagno di Istituto, Daniele Viola. 
Abbiamo pensato quindi: Chi meglio di lui poteva darci delle dritte su come diventare dei bravi giornalisti?
Ci siamo subito dati da fare, e preparate le domande, lo abbiamo invitato nella nostra redazione. Eravamo un po’ emozionati! fa sempre un certo effetto vedere “dal vivo” un personaggio che viene visto in Tv. 
Dopo due ore di intervista abbiamo capito che la passione è il fulcro di questo lavoro; con essa la notizia viene trasmessa agli altri per essere compresa e discussa. 
I giornalisti, come dice Federico Orlando, possono farlo tutti, ma quelli bravi incuriosiscono, fanno appassionare, fanno ridere, piangere, rispettano la dignità delle persone coinvolte. 
Qui di seguito potete leggere l’intervista integrale oppure guardare parte del video realizzato durante l’intervista, erano presenti anche i ragazzi della redazione “ TV7 ragazzi”. 



Ecco l'intervista integrale 

Da quanto tempo fa il giornalista? 
Ho iniziato a sedici, diciassette anni. Mio padre scriveva degli articoli sportivi per un giornale che adesso non esiste più e che si chiamava “l’Ora”, io gli chiesi di poter scrive qualche pezzo. I miei articoli piacquero alla redazione e così da allora non mi sono più fermato. 

Perché ha scelto di fare questo lavoro? Lo considera un mestiere semplice da svolgere? Cos’è l’aspetto di esso che lo appassiona di più? 
Quello che mi appassiona di più di questo lavoro è il fatto di poter essere libero di dire ciò che si pensa. Ho scelto di fare il giornalista televisivo perché da parte mia c’è un po’ di egocentrismo, a me piace stare al centro dell’attenzione. Questo potrebbe essere un difetto ma io lo sfrutto per poter parlare alla gente e portarla a riflettere sulla notizia.

Sappiamo che anche suo padre era un giornalista di TV7? Che ricordi ha di lui? È fiero di essere suo figlio?
Ricordo quando mio padre è stato coinvolto dalla famiglia Cannizzo, gestori storici della tv locale ad allestire le prime trasmissioni. Ricordo l’ingegnosità di mio padre e dei suoi collaboratori nell’allestire la sigla, e penso quanto oggi sia molto più facile fare televisione. Certo che sono fiero dell’eredità che mi ha lasciato, perché da essa ho avuto la possibilità di migliorare il mio modo di fare giornalismo. 

In questi anni, c’è stata una notizia che lo ha coinvolto di più, rispetto alle altre? 
Una su tutte. Questa notizia la ricordo sempre con dolore: l’uccisione del giudice Falcone. Era un sabato pomeriggio quando ho ricevuto la telefonata che mi diceva che era successo qualcosa di terribile. Un nostro cameramen era riuscito ad arrivare per primo sulla strage e quando ci ha inviato le immagine, io le ho dovute commentare in diretta. Quella giornata la porta ancora viva nei miei ricordi perché mentalmente non eravamo pronti a un fatto di cronaca così brutale. 

Le è mai capitato di incontrare delle difficoltà nel realizzare una notizia o nel comunicarla al tg? 
No, non ricordo. E’ normale che ci siano notizie più semplici da elaborare e da comunicare rispetto ad altre. Un bravo giornalista deve essere sempre pronto a scrivere una notizia, e il segreto è quello di liberare la mente da ogni altro pensiero e concentrarsi su di essa. Questo potrebbe, inoltre, essere un ottimo consiglio per il tema in classe. Bisogna, inoltre, quando si scrivono certe notizie di cronaca nera avere rispetto e discrezione per la gente coinvolta. Fare giornalismo d’assalto non mi è mai interessato tanto che lo considero sciacallaggio. 

Lei ormai è da diversi anni che collabora con una tv locale, non ha mai avuto il desiderio di cooperare con una tv nazionale? Se si, con quale? 
Si. Dal 2005 fino allo scorso anno ho collaborato con la tv nazionale” Canale Italia” con sede a Padova. Per essa scrivevo un articolo al giorno. A tal proposito vi voglio chiarire che c’è molta differenza nello scrivere una notizia per un tg locale da quello nazionale. La differenza principale sta nella durata. Il tg nazionale da pochissimo spazio a una notizia, quindi ci vuole molta capacità di sintesi; mentre i tg locali, perché sostenuti dagli sponsor, hanno necessità di approfondire le notizie in tempi più lunghi. Inoltre, i tg locali danno la possibilità di sviluppare più competenze, perché per carenza di personale, spesso il giornalista deve saper anche filmare o montare video. 

Se avesse la possibilità di scegliere, quale notizia, sul suo paese, le piacerebbe comunicare domani al tg ? 
Mi piacerebbe aprire il tg di domani con l’immagine di una Partinico pulita. Ho la possibilità per motivi familiari di recarmi spesso in una città del nord, Peschiera del Garda, dove è presente un maggior senso civico nel rispettare l’ambiente e il paesaggio; e mi dispiaccio nel dover constatare che questa civiltà non c’è nel mio paese. La colpa è dei cittadini ma anche dell’amministrazione che non riesce a sensibilizzare. 

Che cos’è il “Siculo”, perché ha scelto questo nome? 
è un giornale on line e prende spunto da uno cartaceo che ho realizzato nel 2000. A me piace tanto la tradizione, è qualcosa che dobbiamo tenere sempre viva ma contemporaneamente renderla attuale. In esso, oltre alle notizie quotidiane del tg “TV7”, sono contenuti degli approfondimenti. Vi lavoro spesso la sera.

Come occupa il suo tempo libero? 
Il mio tempo libero è legato a Peschiera del Garda dove vivono mia moglie e mio figlio. Quando sono, invece, a Partinico mi lascio coinvolgere solo dal lavoro.

Qualcuno ci ha informato che lei faceva l'allenatore di calcio.
C'è stato un periodo in cui giocavo a calcio ma non ero molto bravo per cui mi hanno proposto di fare l’istruttore ai più piccoli. L’ho fatto per un anno. 

Ha mai pensato di abbandonare il suo lavoro da giornalista, per un altro? Se si perché?
è successo al contrario. Ho lasciato un lavoro certo al comune di Trappeto per intraprendere il giornalismo, una passione che mi accompagna da sempre, e farlo diventare la mia professione.

Sul nostro canale youtube è possibile visionare l'intervista integrale.

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